Leiomiosarcoma

Sarcomi dalla A alla Z: Leiomiosarcoma

Cosa significa leiomiosarcoma?

I leiomiosarcomi appartengono alla famiglia dei sarcomi dei tessuti molli e ne costituiscono circa il 10-20%. Si tratta in ogni caso, come per tutti i sarcomi, di una patologia rara: infatti, le nuove diagnosi di sarcoma in Europa non superano i 6 nuovi casi all’anno ogni centomila abitanti. Pertanto, il ritardo diagnostico è proprio uno dei maggiori problemi. Il loro nome significa letteralmente “sarcomi del muscolo (-mio-) liscio (leio-)”; e possono avere origine in qualsiasi parte dell’organismo. Infatti, il tessuto muscolare liscio si trova in quasi tutti i distretti del corpo, ad esempio fa parte della parete dei vasi sanguigni, dell’intestino, e dell’utero nella donna.

In quali parti del corpo può avere origine il leiomiosarcoma?

Le sedi di insorgenza più comuni sono l’addome e la pelvi, in particolare l’utero nelle donne, il retroperitoneo e, in misura minore, gli arti. Tuttavia, come anticipato, il leiomiosarcoma può insorgere in qualsiasi parte del corpo. La diffusione metastatica del leiomiosarcoma è prevalentemente tramite la circolazione sanguigna; pertanto, le metastasi ai linfonodi non sono tipiche di questa patologia, mentre sono sedi comuni di metastasi il polmone e il fegato.

Quali condizioni o sintomi devono far insorgere il sospetto di leiomiosarcoma?

Il leiomiosarcoma non è solitamente accompagnato da segni o sintomi caratteristici, e – a meno che causi una ostruzione al tratto digerente – non è abitualmente associato ad un dimagramento inatteso. Il leiomiosarcoma si può presentare come una massa palpabile, spesso di consistenza duro-elastica, che può essere o non essere dolente a seconda dei casi.

Tuttavia, quando ha origine nell’addome o nell’utero, può raggiungere dimensioni significative prima di essere palpabile o prima di arrecare dei disturbi, in quanto solitamente espandendosi “sposta” i visceri circostanti con scarsa tendenza, almeno inizialmente, ad invaderne/eroderne la struttura. In caso di insorgenza a livello dell’utero, potrebbero verificarsi dei sanguinamenti anomali (al di fuori del normale ciclo mestruale), anche in donne in menopausa.

Quali condizioni possono predisporre allo sviluppo del leiomiosarcoma?

Nella maggior parte dei casi, non ci sono dei chiari fattori che predispongono allo sviluppo del leiomiosarcoma. Casi particolari includono i pazienti con malattie ereditarie predisponenti allo sviluppo di tumori maligni. Questi casi includono i pazienti affetti dal retinoblastoma ereditario , che hanno un rischio cumulativo di circa il 13% di sviluppare un leiomiosarcoma come secondo tumore oltre al retinoblastoma, e i pazienti affetti dalla sindrome di Li-Fraumeni . Sebbene siano descritti casi in letteratura di insorgenza di leiomiosarcoma dopo esposizione al farmaco tamoxifene , non è ancora stabilito in modo chiaro un rapporto di causa-effetto.

Come avviene la diagnosi di leiomiosarcoma?

La presentazione clinica del leiomiosarcoma, come anticipato, è spesso con sintomi non specifici dovuti allo schiacciamento o spostamento degli organi e tessuti presenti nella sede anatomica in cui si sviluppano il tumore e le sue eventuali metastasi. È quindi indicato, come sempre nel sospetto di un sarcoma, eseguire una biopsia prima di qualsiasi ulteriore atto diagnostico-terapeutico. Nel sospetto di sarcoma, è importante che il materiale bioptico venga esaminato da un anatomopatologo esperto in sarcomi. Trattandosi di una patologia rara, infatti, è importante che questa venga diagnosticata e gestita in centri di riferimento. La stadiazione di malattia deve essere completa, con TC con mezzo di contrasto comprendente la sede del tumore, il torace e l’addome completo, e/o la risonanza magnetica della sede tumorale in casi selezionati. L’estensione delle indagini radiologiche anche al torace e all’addome è molto importante per escludere o meno la presenza di metastasi a distanza, e dovrebbe sempre precedere salvo casi particolari qualsiasi intervento terapeutico, inclusa la chirurgia.

Infine, nel sospetto di leiomiosarcoma uterino, non vi sono definiti criteri che possano distinguere in maniera certa una lesione benigna da una maligna tramite TC/risonanza magnetica. In questi casi, la valutazione del dato clinico è fondamentale: ad esempio, una lesione uterina in continua crescita in una donna in menopausa suggerisce il sospetto di un tumore maligno, non essendo la crescita attribuibile ad una stimolazione ormonale del tessuto.

Quali sono i trattamenti ad oggi disponibili per il leiomiosarcoma?

Tutte le nuove diagnosi di leiomiosarcoma andrebbero discusse collegialmente nell’ambito del gruppo interdisciplinare di cure per la patologia, comprendente chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, anatomo-patologi. In questo modo, tramite la discussione collegiale, l’indicazione secondo linee guida viene calata nella realtà specifica di ciascun paziente.

Per la malattia localizzata e operabile con una resezione a margini ampi , il trattamento di scelta è la chirurgia.

In caso di malattia di dimensioni maggiori di 5 cm, o in una sede anatomica particolarmente sfavorevole, o in caso di malattia metastatica, può essere indicata la radioterapia, la chemioterapia, o entrambe, da eseguire prima o dopo l’intervento chirurgico qualora questo sia indicato. In questo caso, sarà la valutazione chirurgica a definire le migliori tempistiche per tali trattamenti mirati alla riduzione del rischio di recidiva locale (radioterapia) e a distanza (chemioterapia). I farmaci maggiormente utilizzati nel trattamento del leiomiosarcoma sono la doxorubicina, la dacarbazina, la gemcitabina, la trabectedina, il pazopanib.

Ho una diagnosi di leiomiosarcoma. Posso essere incluso in un protocollo clinico? Quale?

Al momento, in Italia sono attivi i seguenti trial clinici per pazienti con leiomiosarcoma avanzato/inoperabile:

Sono stato trattato per un leiomiosarcoma, per quanto tempo devo eseguire controlli?

I controlli radiologici e clinici andranno concordati con l’oncologo curante, ma in generale seguiranno lo schema di follow up dei sarcomi dei tessuti molli.

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